camminata di quartiere QS
Qui c’è il depliant con la mappa e le info per la camminata di quartiere del 13 maggio.
Intervallo
Il 6 ottobre alle 18, dietro il convento delle Carmelitane scalze. Accetto la sfida: per vincerla.
Ah no! Era al Maav di Ercolano (Napoli)
crediti. l’immagine viene da qui
BagnoliPassata
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Post lungo, e forse noioso, da saltare tranquillamente
se non si coltivano fissazioni urbanistico-bagnolesi
Il mio amico Norberto Gallo pubblica oggi una interessante intervista al presidente della commissione urbanistica del Comune di Napoli, Carlo Iannello, sul tema eterno del futuro di Bagnoli. In particolare, sul futuro verso cui avviare BagnoliFutura, la società di trasformazione urbana (Stu) che da molti anni dovrebbe promuovere e accompagnare la trasformazione dell’ex area industriale Ilva in “un unico, vasto territorio a bassa densità … un grande spazio urbano per il sapere e il loisir … simbolo della riproposizione di Napoli città metropolitana sulla scena politica ed economica internazionale”, come recita il piano urbanistico fin dalla prima metà degli anni ’90.
A Napoli, a volte, anzi spesso, sembra che tutto riparta ogni volta dall’anno zero, con buona pace di Massimo Troisi. E dunque nel dibattito sul tema – riaperto di recente a causa delle difficoltà finanziarie della Stu e della conseguente proposta (già decaduta) di trasformarla in una Stu-Omnibus (qualunque cosa sia l’oggetto indicato con questo termine) incaricata di operare addirittura su tutto il territorio cittadino – sembriamo del tutto dimentichi delle vicende passate.
Ora, è probabile che a me manchi qualche informazione dettagliata sugli anni più recenti, visto che ho invece approfondito di più le evoluzioni della vicenda proprie degli anni ’90 e dei primi anni 2000), ma le cose che dice Iannello mi procurano non pochi interrogativi che proverei ad esplicitare di seguito. Cercando di essere solo ragionevolmente lunga e chiedendo scusa in anticipo a Iannello, con cui dissento ma che utilizzo qui (per comodità) come bersaglio anche quando tiro in ballo cose delle quali non credo sia responsabile personalmente. (altro…)
Non siamo cattivi, è solo che ci disegnano così
… però almeno lui era bravo.
Carlo Puca va nel bronx
Fa discutere (vedo) il reportage pubblicato da Panorama in cui Carlo Puca racconta la sua esperienza di “infiltrato” a Scampia.
A me il testo pare un po’ poco, dopo tre mesi, ma non così disdicevole.
E il video che lo riassume è un mix di immagini note ma anche di dettagli meno ovvi (se si ha la pazienza di guardarlo tutto).
Poi magari dev’essere il fatto che Puca non mi sta antipatico. E che immagino potrebbero esserci altri prodotti della permanenza scampiese, magari meno volatili – e meno brevi – di quelli ospitati (ospitabili) da Panorama.
In ogni caso, visto che Scampia è una delle cose che studio da sempre, l’appunto mi pare doveroso.
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Crediti. La signora va nel Bronx è il titolo di un bel libro di Marianella Sclavi (donde viene anche l’immagine) che utilizzava il metodo dello shadowing anche o soprattutto per scoprire il buono del Bronx (quello vero). Tre mesi, anche in questo caso. Solo che Marianella non è una cronista ma una studiosa. D’altra parte, Scampia non è il Bronx. Per quanto ci si impegni a fare somigliare sempre di più la realtà all’etichetta.